La storia del Civico Museo Setificio Monti di Abbadia Lariana inizia nel lontano 1818, quando l’omonima famiglia di setaioli giunge nel piccolo borgo affacciato sul lago per impiantarvi una fabbrica dedicata alla torcitura della seta. La scelta di costruire l’edificio in prossimità dell’attuale via Nazionale, che collega Lecco alla Valtellina, fu in realtà determinata dalla vicinanza di una derivazione del torrente Zerbo, l’unico corso d’acqua presente in paese e fonte energetica indispensabile per il funzionamento delle macchine.
Frutto di un sapiente intervento di recupero e restauro, il museo rappresenta oggi un importante esempio di archeologia industriale, dove sono esposti arredi originali, attrezzature e oggetti utilizzati per la lavorazione serica. Un tempo affiancato da una vera e propria filanda, per completare il ciclo di lavorazione della seta e produrre direttamente in loco la materia prima, oltre che da un dormitorio, un refettorio e alcuni piccoli appartamenti per i lavoratori migranti, il museo vi accoglierà in ambienti che conservano ancora una forte impronta ottocentesca, cogliendo di sorpresa il visitatore grazie al grandioso torcitoio circolare posto accanto all’ingresso. Si tratta di un macchinario di 5 metri di diametro e 11 metri di altezza con un totale di 972 fusi, concesso in comodato d’uso nel 1897 dal Museo Tecnorama di Winterthur in Svizzera, completamente integro e funzionante per mezzo di un motore elettrico. Sul retro dell’edificio, sono inoltre visibili le due ruote idrauliche in ghisa e ferro che alimentavano tutti i macchinari della fabbrica, la più grande delle quali ha un diametro di ben 7 metri. www.museoabbadia.it