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abegRiaperto di recente dopo un accurato restauro, il Museo della Seta Abegg di Garlate mostra rare testimonianze della lavorazione serica in terra lombarda, dall'allevamento del baco con il metodo Pasteur alla trattura dei bozzoli nel corso dei secoli, dalla torcitura del filo sino alla nuova sezione dedicata alla produzione di tessuti e al futuro della seta.

Fondato dalla società svizzera Abegg su idea del responsabile per l'Italia Carlo Job, il museo nasce nel 1953 con la missione di documentare l'influenza dell'industria serica sulla scienza applicata e lo sviluppo tecnologico dei mezzi produttivi, missione che oggi si arricchisce ulteriormente attraverso un allestimento particolarmente attento alla didattica e ai servizi educativi per le scuole. Ricavato all'interno della storica filanda Abegg di fine '700, il museo raccoglie e conserva macchinari, strumenti, accessori e prodotti, ma la sua collezione più rilevante è quella dalle macchine da torcitura, essenziali nell'industria dei filati di seta. A tal proposito, si segnala il grande torcitoio circolare idraulico risalente al 1815, la prima macchina complessa mai costruita dall'uomo, capace di torcere molte centinaia di fili contemporaneamente e in modo regolare. Si tratta di una tipologia giunta in Italia dal Medio Oriente all'epoca delle crociate, comparsa per la prima volta a Lucca nel XIII secolo e determinante nello sviluppo dell'industria moderna, oggetto di studio anche da parte di Leonardo. All'esterno, sul terreno antistante la facciata del museo, merita poi una visita il "Gelseto storico": una sessantina di gelsi per mostrare l'evoluzione di questa pianta così preziosa per il baco. www.museosetagarlate.it