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colico forte montecchioIl Complesso storico del Forte di Montecchio a Colico compare fra le opere difensive più grandi e meglio conservate in Europa, ben inserito nel sistema della frontiera nord, la cosiddetta “Linea Cadorna”, e caratterizzato da alte mura in granito lavorato, numerosi ambienti e camminamenti sotterranei, tra cui una polveriera scavata all’interno della roccia per oltre 60 metri.

Il Forte conserva ancora intatti i quattro cannoni originali di 149 mm modello Schneider in postazione girevole sotto cupola corazzata, l’impianto elettrico e il complesso sistema di aspirazione dei fumi. Capaci di una gittata di oltre 14 chilometri, gli imponenti cannoni erano in grado di controllare la bassa Valtellina, la bassa Valchiavenna e la porzione settentrionale del Lago di Como, grazie a una collocazione mirabile che gode di uno splendido panorama sull’alto Lario, lasciando spaziare la vista al Lago di Mezzola, alla foce dell’Adda e al Monte Legnone. Trasformato in polveriera negli anni Cinquanta, il Forte fu interessato da alcuni lavori di risistemazione con l’aggiunta di riservette nella parte sommitale della collina, un complesso sistema antincendio, un nuovo ingresso con corpo di guardia, garitta e cavalli di Frisia, oltre a uno stabile d’abitazione esterno chiamato “Casa del maresciallo”. Rimasto in servizio per molti anni, fino alla demilitarizzazione definitiva avvenuta nel 1981, il Forte era troppo lontano dal fronte combattuto per prendere parte alle azioni belliche; tuttavia, il 27 aprile 1945, il CNL ne sfruttò i cannoni per bloccare l’autocolonna tedesca che, sulla sponda opposta del lago, stava riparando in Germania dopo aver lasciato Mussolini a Dongo. Si segnala inoltre il tratto orobico della linea difensiva “Occupazione Avanzata Frontiera Nord”, detta anche “Linea Cadorna”, che presenta le tipiche caratteristiche della fortificazione campale di montagna: imprese e maestranze civili, con l’ausilio di manodopera militare della Milizia Territoriale, realizzarono chilometri di trincee, piccoli ricoveri scavati faticosamente in roccia, piazzole e caverne per mitragliatrici e ampi sbarramenti di filo spinato. Dietro a questa linea continua, si trovano poi casermette, osservatori blindati, piazzole, casematte e possenti cannoniere in caverna, come le imponenti batterie numero 109 e 110 a Locotocco. Dalle rocce sovrastanti il castello di Corenno Plinio le trincee si snodavano seguendo tutta la linea di cresta, interessando Vestreno, Sommafiume, Roccolo Artesso e Roccoli Lorla, mentre sulla cima del Monte Legnoncino, proprio sopra a Colico, era stato ricavato un osservatorio in caverna. www.fortemontecchionord.it